Inaugurazione “Cà Corniani – Terra d’avanguardia “ di Genagricola, holding agroalimentare di Generali

Inaugurazione  (martedì 25 giugno 2019, nei pressi di Caorle in provincia di Venezia ) di  “Cà Corniani- Terra d’Avanguardia” . Sarà  presente Marco Sesana, Country Manager & CEO Generali Italia.

Con i suoi 1.770 ettari, Cà Corniani è la più vasta tenuta agricola di Genagricola, holding agroalimentare di Generali Italia.

GRUPPO GENAGRICOLA : da modello storico esemplare a modello di sviluppo per l’agricoltura del III millennio

Una storia di successo tutta italiana che ha contributo a fare crescere non solo uno tra i settori di traino dell’economia, ma tutto il sistema Paese. Genagricola prende vita nel 1851 grazie all’investimento nel settore agricolo di Assicurazioni Generali con l’acquisizione della tenuta Ca’ Corniani: una vasta area paludosa e malarica di 1.770 ettari di terreno, vicino a Caorle, in provincia di Venezia. E’ tuttora la più grande ed estesa bonifica compiuta in Italia da un soggetto privato. Grazie a straordinarie opere di ingegneria idraulica e un duro e tenace lavoro, questo tratto di palude veneta è diventato ben presto un centro agricolo all’avanguardia e densamente popolato. La lungimiranza imprenditoriale ha trasformato un centro economico e produttivo in un vero borgo dove lavoravano e vivevano 3000 braccianti organizzati in 70 mezzadrie; sono state costruite scuole, chiese, un ufficio postale e addirittura un centro ricreativo, con tanto di cinema. Un assoluta innovazione per la metà dell’8oo.

Così è nata Genagricola, che fin da subito è diventato un modello economico-sociale, cresciuto nel tempo, fino a diventare il protagonista assoluto del sistema agricolo italiano. Da quel primo seme sapientemente piantato nel 1851, Genagricola è oggi un organismo complesso e strutturato che, pur restando saldamente legato all’agricoltura, ha saputo guardare avanti e differenziare produzioni, mercati e interessi.

Oggi Genagricola, holding agroalimentare di Generali Italia, è la più grande Azienda agricola italiana e intende dare una nuova centralità all’agricoltura. L’Azienda è articolata in di 23 aziende in Italia e 3 all’estero, per un totale di 15.000 ettari coltivati. Cinque sono le aree in cui opera da protagonista: Allevamento, Colture erbacee, Produzione di energia rinnovabile, Forestazione e Viticoltura. Quest’ultima comprende 7 Aziende vitivinicole in Italia (con i marchi Borgo Magredo, Bricco dei Guazzi, Costa Arente, Gregorina, Poggiobello, Solonio, Tenuta Sant’Anna, Torre Rosazza, Vineyards V8+) e 1 in Romania (Dorvena).

Il metodo Genagricola  : il “metodo Genagricola” è un nuovo modello di business, rivoluzionario per il settore agricolo, che si fonda su 3 pilastri: Sostenibilità, Sicurezza e Sociale.

La sostenibilità è un concetto ampio e spesso presente nei propositi delle Aziende più attente e lungimiranti. In Genagricola assume un duplice valore, quello ideale e quello concreto. Fin dalla bonifica di Ca’ Corniani l’attenzione per il paesaggio, la conservazione dell’ambiente naturale, la volontà di preservare il delicato equilibrio che genera e riproduce la vita è un “focus primario”. Grazie a una costante ricerca in tecnologie innovative, Genagricola ha imboccato la strada dell’agricoltura di precisione, anziché di quella intensiva. Con l’utilizzo dei droni, ad esempio, è stato avviato un attento processo di monitoraggio delle aziende agricole: si controllano lo stato vegetativo delle piante, le carenze del terreno, il fabbisogno idrico di ogni zona della terra. Per mezzo di sistemi di controllo GPS delle macchine agricole e di software altamente specializzati, si interviene dosando i nutrimenti necessari a ogni singola zolla.

Sostenibilità significa anche preservare la biodiversità: ad esempio, in alcune aziende agricole, è stato deciso di destinare alcuni spazi (dal 5% al 10% della superficie totale coltivata) alla creazione di “strisce di impollinazione” per creare delle vere e proprie oasi per le api, insetti fondamentali per la natura, che devono essere salvaguardati; un altro aspetto è la valorizzazione di alcune piante indigene attraverso l’investimento dedicato ad alcune varietà di vitigni autoctoni, come Ribolla Gialla, Picolit e Albarossa.

Il secondo pilastro pone al centro l’uomo e il suo diritto alla sicurezza nell’ambiente lavorativo. Secondo l’Istat, l’agricoltura è il principale settore in cui si registrano gli infortuni sul lavoro, ancora di più di quanto accade in edilizia. Per questo Genagricola ha adottato una forte politica di investimenti in prevenzione e formazione dei collaboratori: costante adeguamento e manutenzione dei macchinari, periodiche ispezioni e verifiche dei fabbricati, check up medici e un programma di indagine continuativa che coinvolge tutte le 26 tenute, per monitorare situazioni a rischio, tutelare il lavoro e la sicurezza.

Il sociale, per Genagricola è soprattutto la volontà di creare, nei consumatori di oggi e di domani, una consapevolezza e conoscenza del mondo agricolo e di far tornare le Aziende agricole al centro delle comunità locali.

Tappe di questo percorso sono l’accordo di collaborazione con associazioni territoriali e per l’inserimento lavorativo di giovani con difficoltà di integrazione; l’avvio di un ampio programma di informazione e di approfondimento, per il consumatore, sul mondo agricolo, sulle sue dinamiche e sulle sue peculiarità, attraverso i Social Networks; il terzo ambizioso progetto consiste nel far tornare le Aziende agricole un punto di riferimento all’interno delle comunità locali, dei luoghi sociali di ritrovo e di incontro tra le persone, prendendo spunto ideale dall’esperienza di Ca’ Corniani.

Descrizione sintetica attività:

·         Viticoltura: 900 ettari coltivati tra Italia – dal Friuli al Piemonte, al Veneto, comprendendo Emilia Romagna e Lazio – e Romania.

·         Seminativi: 12.000 ettari di terreni coltivati per la produzione di grano, mais, riso, barbabietole, soia, colza, girasole e tanto altro ancora. Le scelte colturali assecondano le peculiarità del luogo e valorizzano le competenze e le tradizioni locali.

·         Silvicoltura: circa 2.000 ettari di foresta naturale.

·         Allevamento: circa 9.000 capi all’anno di bovini, soprattutto vacche da latte e bufale.

·         Energie rinnovabili: sfruttamento di alcuni prodotti residui delle lavorazioni agricole per produrre biogas, da cui energia elettrica. Ogni anno si produce energia ecosostenibile sufficiente ad alimentare il consumo di 6.000 famiglie italiane. 

Fonte : Company