INU e le “Città accessibili a tutti” : il programma 2019 – 2021

A tre anni dal lancio del progetto – era il luglio 2016 quando a Roma,  alla Camera dei deputati, l’Istituto Nazionale di Urbanistica si  faceva apripista di “Città accessibili a tutti” – ecco il secondo  programma di lavoro triennale.

Il progetto “Città accessibili a tutti”, coordinato da Iginio Rossi e  Alessandro Bruni, ha svolto in 36 mesi numerosi convegni e incontri su  tutto il territorio nazionale, organizzato call for papers, raccolto  circa 150 buone pratiche ed esperienze da amministrazioni, singoli, 
associazioni, ottenuto l’adesione e stipulato alleanze con altre  organizzazioni e manifestazioni (le ultime segnano un’importante  apertura al mondo dell’Università e della ricerca, attraverso le  intese siglate con l’Università di Trieste, l’Università Iuav di  Venezia, l’Università di Salerno, l’Università di Firenze, oltre a  Cerpa Italia Onlus): l’obiettivo è quello di contribuire a mettere a  punto indicazioni e stimoli a disposizione dei decisori per la  realizzazione di politiche delle e per le città improntate a una  maggiore attenzione al miglioramento dell’accessibilità, intesa non 
solo dal punto di vista tradizionale di eliminazione delle barriere  architettonica, ma anche da quello economico e sociale.

Il programma 2019 – 2021 di “Città accessibili a tutti” parte dal  coronamento dei primi tre anni di attività, culminati con la  realizzazione della piattaforma atlantecittaccessibili.inu.it e con la  presentazione delle “Linee guida
– Politiche integrate per città  accessibili a tutti”. L’obiettivo principale nel triennio è costituito  dallo sviluppo proprio delle  Linee guida all’interno del percorso
–  processo finalizzato alla realizzazione di un “Patto per l’urbanistica  – città accessibili a tutti”, che riprende la proposta di un Patto per  l’urbanistica lanciata dall’Inu nel corso del suo ultimo Congresso,  che si è svolto lo scorso aprile a Riva del Garda.  La frammentazione  individuata dall’Inu che caratterizza il campo dell’urbanistica e che  l’urbanistica si deve impegnare a governare, si riscontra, dice il  programma triennale di Città accessibili a tutti, anche nel “pianeta”  dell’accessibilità. Si legge nel documento: “Il Patto per  l’urbanistica
– città accessibili a tutti è la convenzione all’interno 
della quale impegnarsi per applicare le Linee guida per le politiche  integrate”.

In questo solco il programma individua una serie di azioni su cui  costruire proposte e contributi, fermo restando l’obiettivo di  lavorare per il miglioramento dell’accessibilità a 360 gradi. 
Innanzitutto approfondire l’utilizzo e le potenzialità delle 
opportunità europee offerte dai fondi strutturali in particolare in  vista della nuova programmazione 2021-2027. In secondo luogo lavorare  sulle relazioni con tutte le reti che incidono sul benessere come sono  quelle inerenti la mobilità dolce, l’abitare, le prestazioni della  città pubblica, l’ambiente, e tutte queste sono le tematiche da  approfondire con iniziative specifiche, in un’ottica di ulteriore  estensione degli aderenti.  Il programma triennale di “Città  accessibili a tutti” stabilisce inoltre, attraverso la promozione  delle Linee guida, di incrementare la raccolta delle esperienze nel 
repertorio delle buone pratiche e promuovere il confronto con quelle  straniere, oltre che con le Università.

Il programma prevede poi l’impegno per realizzare pratiche di  laboratori formativi finalizzate al raggiungimento di obiettivi  normativi, progettuali, realizzativi e constata che gli interventi  inerenti l’accessibilità faticano a incidere sulla qualità urbana,  sulla priorità di attuazione, sull’identità dei luoghi, tutti questi  aspetti sono causati anche dalla scarsa comunicazione che si può  affrontare lanciando una forma di riconoscimento “Città impegnata  nell’accessibilità per tutti” che sull’esempio di altre azioni  similari (marchi di qualità, bandiere, ecc) potrebbe prevedere  premialità. Si rileva poi che il grado di integrazione tra politiche,  strategie, piani, programmi, interventi sull’accessibilità per tutti 
spesso è quasi inesistente, ed è necessario costruire iniziative per  sollecitare e promuovere l’integrazione di pianificazione e  programmazione.

L’attività del progetto di “Città accessibili a tutti” prosegue su  questa falsariga: sono stati appena lanciati l’iniziativa e il call  for paper incentrati sulle barriere dell’abitare, che culmineranno in  due incontri che si svolgeranno rispettivamente a Urbanpromo Progetti  per il Paese a novembre a Torino (scadenza per partecipare fissata al 
7 ottobre) e alla Giornata di Studi dell’Inu a dicembre a Napoli  (scadenza per partecipare fissata al 25 novembre).


Fonte : Istituto Nazionale di Urbanistica