Legacoop Lombardia: l’housing sociale e la proprietà indivisa per dare una risposta concreta all’emergenza casa a Milano e in Lombardia

L’Housing sociale come risposta concreta all’emergenza casa a Milano e in Lombardia. È quanto emerso dalla proposta di Legacoop Lombardia durante il primo incontro di Legacoop Abitanti “Cooperare per abitare – attraversando i territori” che si è tenuto il 13 febbraio a Milano.

Quella di Milano è la prima tappa di un evento “itinerante” in cui LegaCoop Abitanti si impegna a declinare sulle specifiche realtà regionali la sua proposta, già presentata al Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti per risolvere l’emergenza casa. Fondazione G. Feltrinelli ha inaugurato la prima data di questo viaggio, dopo i saluti istituzionali del Direttore Massimiliano Tarantino, è stato presentato il Policy Brief Diritto all’abitare: per città più inclusive che propone una lettura delle disuguaglianze abitative e alcune policy a partire anche da esempi europei.

Questa serie di incontri è partita da Milano non a caso. Il capoluogo lombardo è infatti la città che più di tutte in Italia si sta trasformando, all’insegna di un’intensa rigenerazione urbana. Un’indiscussa opportunità, ma con nuove criticità sollevate con urgenza da più voci, sulle quali il confronto tra politica e stakeholder è essenziale per arrivare alle soluzioni condivise.

La proposta del mondo cooperativo in Lombardia si concentra sull’Housing sociale realizzato tramite cooperative di abitanti di cui il 30% in vendita convenzionata (200); il 70% da assegnare in godimento (500).

“Con questa proposta, la cooperazione di abitanti lombarda si candida a essere nuovamente interlocutore delle istituzioni locali nello sviluppo di piani finalizzati a dare una risposta abitativa, soprattutto in contesti di rigenerazione urbana, alla cosiddetta fascia grigia” commenta Attilio Dadda, Presidente di Legacoop Lombardia.

“Le cooperative e i soci mettono a disposizione, oltre a risorse finanziarie proprie da integrare con quelle pubbliche, il modello della proprietà indivisa le cui caratteristiche principali sono: l‘intergenerazionalità (patrimonio abitativo non alienabile e quindi estraneo alla finanziarizzazione del mercato); la mutualità (non si prevede la remunerazione del capitale investito dai soci, ma la massimizzazione dei loro vantaggi in termini di canoni di godimento); l‘esperienza consolidata di gestore sociale (morosità e sfitto prossimi allo zero a cui si aggiunge il patrimonio abitativo ben manutenuto, la progettazione e realizzazione di servizi collegati all’abitare a disposizione dei soci abitanti e dei quartieri” spiega Matteo Busnelli, Coordinatore del Dipartimento Housing di Legacoop Lombardia.

L’emergenza casa. Prezzi in ascesa, redditi fermi. La questione abitativa è tornata come bomba sociale. Dinamiche economiche, demografiche, urbanistiche e politiche hanno ampliato la fascia di coloro che non possono permettersi né l’acquisto né l’affitto di un’abitazione. Tuttavia, nemmeno l’edilizia pubblica residenziale è più una risposta sufficiente. Servono iniziative innovative, fondate sulla partnership tra pubblico e privato, poiché se non può che essere il pubblico a stabilire la direzione di marcia, è il privato a detenere know how e parte significativa di risorse.

La proposta di Legacoop Abitanti consiste in un Piano pluriennale per la realizzazione complessiva di 50mila alloggi di edilizia residenziale sociale, da assegnare a canoni ridotti del 30% rispetto a quelli di mercato, di cui Legacoop Abitanti si candida a realizzare il 10% (5mila alloggi) in una logica di partenariato e di coprogettazione pubblico-privato grazie ai quali lo Stato risparmiarebbe complessivamente 277 milioni di euro, liberando in questo modo risorse per l’edilizia residenziale pubblica destinata alle persone più disagiate.

LOMBARDIA
In Lombardia, ad oggi, oltre 18.000 alloggi sono di proprietà delle cooperative (proprietà indivisa) aderenti a Legacoop Lombardia e assegnati in godimento ai propri soci con canoni che mediamente si collocano nella fascia tra i 50 e gli 80 euro/mq annui.

Per il contesto lombardo, Legacoop Lombardia e il Dipartimento Housing, in collaborazione con Finabita e Area Proxima, hanno definito una proposta che si pone come obiettivo la realizzazione su base quinquennale di 700 alloggi cooperativi, 500 dei quali a proprietà indivisa da assegnare a canoni inferiori a 85 euro mq/anno per l’area Metropolitana di Milano e il resto della Lombardia.

La proposta prevede un investimento complessivo di 206,6 milioni di euro, il 39% dei quali da finanziarsi con risorse pubbliche (79.6 milioni), a garanzia della concreta fattibilità di alloggi a canoni di locazione sostenibili, e il 61% (127 milioni) con risorse del mondo cooperativo.

Lo schema finanziario innovativo contenuto nella proposta di partnership può attrarre anche risorse finanziarie già esistenti: ad esempio quelle della Banca Europea degli Investimenti (Bei) o della Banca del Consiglio d’Europa. Gli alloggi in locazione saranno offerti grazie al recupero di immobili esistenti o con la costruzione di nuovi con interventi di rigenerazione urbana, quindi senza consumo di suolo. Il sostegno dello Stato potrà attuarsi direttamente attraverso la cessione di grandi aree dismesse pubbliche (o di Cdp, Demanio, Invimit, Ferrovie) a valori sostenibili; contributi in conto capitale e in conto interesse; agevolazioni ed esenzioni totali e/o parziali tributarie e fiscali; concessione di garanzie di ultima istanza; modalità di cessione garantita a soggetti istituzionali dei crediti fiscali derivanti dalle agevolazioni fiscali attivabili dalle realizzazioni degli interventi.

Un modello che, coerente col quadro normativo europeo, adotta il concetto di Servizio di Interesse Economico Generale per l’offerta di alloggi a condizioni di vantaggio rispetto ai valori di mercato.

Inoltre, come ha fatto notare lo stesso ministro Matteo Salvini in un incontro sul tema lo scorso dicembre, la cooperazione di abitanti assicura la piena occupazione degli alloggi, la redditività certa, dati i bassi livelli di morosità (sotto al 3%), e l’efficiente manutenzione degli immobili evitando la necessità di ingenti risorse per la loro riqualificazione.

Fonte : Legacoop Lombardia