L’immobiliare come motore di sviluppo

di Giorgio Spaziani Testa,  Presidente Confedilizia

L’annuale conferenza organizzativa di Confedilizia, che si apre oggi a Roma, è l’occasione per fare il punto, oltre che sui sempre più estesi servizi forniti nelle oltre 200 sedi territoriali della Confederazione, sulle novità per il settore immobiliare scaturite dalla legge di bilancio.

Novità incoraggianti, come la pur limitata cedolare secca per l’affitto di locali commerciali, e novità preoccupanti, come lo sblocco degli aumenti dei tributi locali, fra i quali Imu e Tasi.

Da molto tempo a questa parte le manovre non contengono ciò di cui vi sarebbe bisogno: interventi coraggiosi, fiscali ma non solo, per consentire al comparto immobiliare di esprimere tutte le sue enormi potenzialità e così favorire la crescita di un Paese che procede con il freno a mano tirato.

Confedilizia le sue idee le ha messe in campo da tempo, anche insieme con le altre organizzazioni rappresentative del settore, a cominciare dalla Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari professionali: operatori che in tutta Italia toccano con mano ogni giorno gli effetti di anni di politiche sbagliate. Sono coloro che, insieme con i proprietari, conoscono di più la realtà della spaventosa erosione del risparmio immobiliare avvenuta nell’ultimo periodo e tuttora in corso.

È una deriva di cui pochi (per non dire nessuno) si interessano, ma che richiederebbe una presa di coscienza diffusa. Solo quando questa consapevolezza sarà acquisita, potrà sperarsi nell’adozione di quei provvedimenti che il comparto attende da troppo tempo: riduzione della tassazione complessiva sugli immobili; sostituzione della patrimoniale Imu-Tasi con un tributo locale correlato ai servizi, deducibile dal reddito e che esenti gli immobili inagibili e quelli completamente svalutati; estensione della cedolare secca a tutti i redditi da locazione; modernizzazione della normativa sugli affitti commerciali; misure per favorire la locazione da parte delle società; incentivi alle permute immobiliari; eliminazione dell’assurda regola della tassazione dei canoni non percepiti; stabilizzazione delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni, risparmio energetico, miglioramento sismico; interventi di stimolo alla rigenerazione urbana.

L’Italia ha un tesoro che tanti altri Paesi non possiedono: un territorio fatto di luoghi unici dal punto di vista naturalistico, storico e artistico, sul quale insiste un patrimonio immobiliare immenso e in gran parte pregiato. Occorre far fruttare tutto questo, favorendo un circolo virtuoso che, se non ostacolato, è capace di generare sviluppo come nessun altro.

 

(tratto da ITALIA OGGI del 18 gennaio 2019)