Lombardia, calo dei prezzi delle case “usate“: -1,7% nel terzo trimestre, -3,1% su anno. Lo afferma il portale idealista

La Lombardia è coinvolta nella tendenza a ribasso dei prezzi delle case nel nostro Paese, che ha subito un’accelerazione dopo i mesi estivi. Nel terzo trimestre 2019 l’indice dei prezzi delle abitazioni usate di idealista segna un calo dell’1,7% rispetto al precedente quarter, attestandosi a una media di 1.673 euro al metro quadro. Su base annuale l’andamento dei valori regionali osserva un decremento piuttosto significativo, pari al 3,1%.

I mercati provinciali lombardi

Uno sguardo alle 12 province lombarde mostra una prevalenza di segni meno (10) sui rimbalzi che spettano questo trimestre solo a Lecco (0,2%) e Brescia (2,4%). Sondrio (-3,2%) e Monza-Brianza (-1,1%) sono le provice dove le case hanno perso più valore; variazioni in calo sotto l’1% in tutte le altre macroaree. Stabile Lodi, che rimane salda ai 1.259 euro di tre mesi fa.

Parlando di prezzi di prezzi al metro quadro, Mantova (1.032 euro/m2) è la più economica, Milano (2.301 euro/m2) è in cima alla graduatoria dei prezzi provinciali.

L’andamento dei capoluoghi

A livello di capoluogo di provincia la situazione è in perfetto equilibrio, con 5 città che vedono aumentare le richieste dei proprietari, contro altrettante in diminuzione; Brescia e Como non subiscono variazioni. Varese segna la peggior performance (-3,1%), seguita da Mantova (-2,6%) e Pavia (1,5%). Bergamo (2,8%) segna i maggiori incrementi da parte dei proprietari, davanti a Milano , Lecco e Cremona in crescita del 2,2%.

Con riferimento ai prezzi Milano (3.359 euro/m2) svetta sul primo gradino del podio, seguita da Pavia (2.148 euro/m2) e Monza con 2.038 euro. Fanalino di coda rimane Cremona con i suoi 1.126 euro di media, dietro a Mantova (1.233 euro/m2) e a Varese (1.504 euro/m2).

Milano

Milano traina la ripresa dei prezzi con una crescita del 7,6% annuo (2,2% solo questo trimestre). In un mercato positivamente orientato i mesi estivi hanno visto una leggera prevalenza di zone con variazioni positive (10) su quelle negative (8).

Sotto l’impulso di una domanda molto dinamica la tendenza positiva dei valori si espande dal centro alle dalle zone periferiche, cpme attestano i forti incrementi di Baggio (9,7%) e Corvetto-Rogoredo (8,6%). Resuperi superiori al 5 per cento questo trimestre anche per Garibaldi-Porta Venezia (7,8%), Forlanini (5,9%), Greco-Turro (5,8%) e Navigli-Bocconi (5%). Fiera-De Angeli (4,9%), Comasina Bicocca (4,2), Famagosta-Barona (2,4%) e Città Studi-Lambrate (0.1%) crescono più lentamente. All’opposto, con cali a doppia cifra spiccano Cermenate-Missaglia (-13,3%) e Vigentino-Ripamonti (-10%).I ribassi raggruppano altre sei  aree cittadine da Lorenteggio-Bande Nere (-7,6%) a San Siro-Figino(-0,1).

Prezzi in calo dell’1,6% a livello nazionale nel terzo trimestre, a una media di 1708 euro/m2.

La tendenza annua resta in rosso, con un calo del 3,2%. L’ultimo trimestre ha visto cali in13 regioni su 20; ribassi diffusi nel 70% dei i mercati provinciali con oltre la metà delle variazioni negative del periodo superiori al 2%; il quadro nelle 106 città capoluogo italiane resta prevalentemente negativo, con i ribassi maggiori al Sud, mentre si registrano aumenti nelle piazze più importanti del nord, come attestano i decisi recuperi di Verona (4,3%), Reggio Emilia (3,4%) e Bergamo (2,8%) mentre, tra i grandi mercati,  vola Milano (2,2%) e Bologna (0,1%) tiene dopo i mesi estivi. La caduta dei prezzi prosegue nel resto d’Italia, con cali anche a Roma (-1%), Napoli (-1,1%), Palermo (-1,9%) e Catania (-1,8%). I  ribassi maggiori del periodo sono al Sud, in particolare a Vibo Valentia (-7,2%), Isernia (-5%) e Siracusa (-4,8%).

Fonte : Company