New York, le opportunità non si trovano ma si possono creare, dice Vivaldi Real Estate

Il mercato di New York continua il progressivo rallentamento cominciato verso la seconda metà del 2016. A favorire ulteriormente questo rallentamento è il clima di incertezza delle elezioni di mid-term, che si terranno il 6 novembre 2018, le quali decideranno la fazione politica che amministrerà Camera e Senato.

Impossibile prevedere l’impatto di queste elezioni sul mercato immobiliare ma possiamo notare che, il surplus di nuove unità arrivate, ed in arrivo, favorisce il divario tra le aspettative dei venditori e le disponibilità dei compratori. Oggi infatti, per chi vuole comprare, il mercato offre molteplici possibilità su qualsiasi fascia di prezzo, dando anche più tempo per valutare l’investimento. Chi vende invece deve prepararsi ad una competizione che non si vede da circa sette anni a questa parte, considerando tempistiche più lunghe e anche sconti del 10% in location considerate “prime”.

Manhattan è la capolista di questo fenomeno con oltre 3500 unità condominiali disponibili sul mercato, circa 1000 di più rispetto all’ultimo trimestre del 2017. Mentre il numero di unità condominiali con un compromesso firmato è calato da 1000 a 775, per gli stessi periodi.

Seguono Brooklyn e Queens, dove però le nuove costruzioni si sono distribuite in modo meno concentrato sul territorio. Una fiscalità meno pressante di Manhattan inoltre favorisce un mercato più veloce e dinamico, ma pur sempre favorevole all’acquirente.

 L’eccezione la fa il Bronx dove il miglioramento delle infrastrutture di trasporto pubblico, unito alla convenienza in termini di valori di vendita e tasse, attrae molti costruttori ed importanti capitali esteri. Gli abitanti storici del quartiere sono però molto avversi a queste attenzioni, temendo l’effetto noto come “gentrification” che si è visto in altre zone limitrofe a Manhattan come Williamsburg, a Brooklyn, o Long Island City, nel Queens. Per questo motivo il mercato del Bronx non è facile da navigare e richiede un lavoro sul territorio per trovare opportunità interessanti.

 Inoltre come già accennato influiscono negativamente dei fenomeni di scenario pesanti quali:

 

  • le restrizioni valutarie imposte agli investitori cinesi dal loro governo,
  • la forza del dollaro sull’euro, che scoraggia l’investimento europeo
  • l’aumento dei tassi di interesse dei mutui, la loro diminuita deducibilità che con la riforma fiscale Trump scoraggia l’investimento in prima casa a New York da parte degli Americani

 

Consci di queste condizioni consigliamo ai nostri clienti di presentarsi dopo le elezioni di mid-term, una volta chiarite le conseguenze di queste sul mercato, con le idee chiare e pronti a negoziare su più tavoli nell’ottica di sfruttare al meglio questo mercato.

In particolare riteniamo che il mercato retail abbia subito una importante diminuzione dei valori locativi e e aumento dei ritorni attesi. In queste condizioni comprando bene, in zone attraenti affittate a service companies si potra trarre da subito il massimo vantaggio del trovarsi in un buyers market.

Fonte  : Vivaldi Real Estate