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Emanuele Caniggia - Maurizio Turbini
Emanuele Caniggia – Maurizio Turbini

Intervista doppia  ( con ritratto)  a Emanuele Caniggia, AD di Innovation Real Estate spa, e a Maurizio Turbini, AD di Innovation Real Estate Advisors srl

 

di Paola G. Lunghini

 
 
Una novantina di chili distribuiti su un metro e novantaquattro di statura significano, in un uomo, un fisico perfettamente proporzionato ma che comunque – come dire – “si impone”. Se poi aggiungo che codesto fisico inizia con un bel viso circondato da un caschetto di capelli neri , avvolto da una perenne abbronzatura e in cui spiccano denti da lupatto e occhi scuri (spruzzati di verde), larghi e inquieti , beh, penserete che io stia parlando – che so – di un attore di qualche fiction televisiva di successo, o di un campione di un qualche sport   ( in effetti egli  ama la vela ed è pure Maestro di sci). L’ impressione si rafforza se osservate come veste : eleganza “ discretamente” classica con qualche tocco di moderna stravaganza.
Ma nein, nulla di quanto sopra. Vi sto raccontando Emanuele Caniggia , 48 anni il prossimo novembre, attuale AD della recentemente costituita società Innovation Real Estate spa.
Colui che tutta la real estate community dell’ alto di gamma conosce da molto tempo ;  colui che nel 2006  vendette a Gabetti Holding  il 65% della sua Abaco Servizi. Traendone gran vantaggio e divenendo oggetto di ampia invidia.
Vendita  del restante 35 % perfezionata nel 2009.
Ma egli rimase in Gabetti  con svariate  deleghe sino al 1 agosto 2012  , giorno in cui un Comunicato Stampa della Società  annunciava le sue dimissioni  ( « per motivi personali» ) da tutte le cariche che ivi ricopriva, compresa quella di Consigliere d’ Amministrazione di Gabetti Property Solutions.
Figlio nipote pronipote e bisnipote  di architetti, Emanuele detto Lele  nacque a Roma : dove suo padre ( piemontese ) e sua madre ( svizzera) , entrambi architetto, si conobbero.  Logico che lui fosse destinato all’ architettura, no?
E infatti così fece, dopo aver conseguito la maturità classica.
Ma gli studi mai li concluse. Aveva  poco più di 21 anni quando il padre morì , e lui si trovò di fronte a una scelta difficilissima. Adorava già l’ economia ( libri  importanti  rientrano ancor oggi tra le sue abituali letture ) e non gli piaceva più di tanto  l’ attività di  progettazione che stava portando avanti con un suo Studio. E così , annusando l’ importanza che avrebbe assunto l’ informatica, precocemente si applicò alla gestione degli immobili. Una gara pubblica –« inaspettatamente vinta» – fece il resto: la strada , quella di lanciarsi nei  servizi immobiliari specialistici era segnata. Management, management, management : via via, nel property , nel facility, nel project…per anni e anni.E intanto la piccola Abaco  Servizi  faceva la sua strada  diventando grande senza mai troppo comparire  al di  fuori della cerchia degli addetti ai lavori.
Dal 1999 al 2004 Lele fonda e/o acquisisce una serie di società verticali ( ne ho contate 14, anche all’ estero),  creando il Gruppo Abaco Team :
 
Lele non ha una città preferita; in realtà si trova bene dovunque e  sicuramente,  dopo 15 anni che passa tre giorni a settimana a Milano, la capitale della Lombardia  e’ diventata la sua seconda “patria”.
Moglie architetto, e due figli alle medie che già al genitore assomigliano in quanto a sviluppo in altezza ( quando ne parla gli occhi larghi e inquieti si illuminano) .
In fatto di musica ascolta un po’ di tutto, ed essendo un suonatore – «più che dilettante!» – di batteria è  affascinato dai pezzi in cui le percussioni hanno “voce in capitolo”.
Sorpresi, eh? Di lui infatti si sapevano  – per chi con lui professionalmente non trattava – sostanzialmente tre cose :  che ha la passione della barca ( anche qualche regata, purchè non troppo competitiva)  , che ha la determinazione  di un “ big cat” quando va a caccia della preda e che  ben esprime  la morbidezza amichevole di un “ big cat” quando è satollo.
Eh, eh.  A “real character”, si dice in inglese ( lingua che pur conoscendola  egli non mischia volentieri all’ italiano, anzi).
Lele che, venduta la Abaco Servizi  e dimessosi ut supra,  bugiardissimamente  sosteneva  che avrebbe trascorso il resto della sua esistenza a recuperare il “ tempo perduto”, in una eterna vacanza tra la casa nelle montagne d’ Abruzzo ( talmente “ favolosa “ da meritare,  due anni orsono, un articolo sul “ Corriere della Sera”) , Roma -Capri – Sardegna etc. E la Costa Azzurra a marzo perché c’è il MIPIM.
E invece, pochi mesi dopo le dimissioni da Gabetti , eccolo a capo di IRE spa.
Accanto  a codesto imprenditore-manager ( che però si sente soprattutto imprenditore) , Maurizio Turbini è invece  manager “ puro” per storia e definizione . Dal febbraio 2013 è AD di Innovation Real Estate Advisors srl . Ciò, dopo essere stato Senior Partner  di VALM Srl ( dal 2010 all’ inizio del 2013), Residential Asset Mgt & Services Executive Director  di Pirelli Real Estate ( 2008-2009) , Property Management Europe Executive Director  in Pirelli RE ( 2006-2008) , Head of Investment Agency in Pirelli RE ( 2000-2005),  MD Commercial & Investment Agency  in Spazio Impresa ( 1996-1999),  e Head of Commercial Agency in Edilnord ( 1989-1995). La sua competenza  professionale è vasta , e copre i seguenti aspetti  : Leasehold,   Valuation , Real Estate Financing Property Management , Due Diligence, Investments , Commercial Real Estate, Residential Homes,  Real Estate Development ,Corporate Real Estate , Real Estate Transactions, Real Estate Economics,   Investment Properties,  Asset Management , Business Planning, Market Analysis,  Contract Negotiation e Feasibility Studies . E’ associato da molti anni ad AICI – Associazione Italiana Consulenti Gestori e Valutatori Immobiliari, e siede nel Board dell’ Associazione.
Un’ ariettina da intellettuale , sempre impeccabilmente abbigliato, Maurizio Turbini nacque a Pisa nel giugno del 1963. Ha una laurea in Sociologia e Comunicazione conseguita all’ Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, conoscenza dell’ inglese, del francese e pure un po’ anche del tedesco. Vive a Roma, è coniugato e ha due figli che vanno alle elementari. Quando può,  frequenta il  “Circolo Canottieri Lazio”  di cui è socio da vent’anni. «Qualche rara uscitina in barca (8 yole), e qualche calcetto o tennis con gli amici». Non gli dispiace cucinare, anche se le sue  “specialità” non sono propriamente leggerine : gricia, amatriciana, carbonara, torte rustiche…
Tanto Lele è pirotecnico ed esuberante, altrettanto Maurizio appare ( ripeto, appare)  metodico e “calmo”. Un uomo abituato all’ “ordine” ( suo padre era ufficiale di marina) . Con determinazione e pazienza perché, mentre Lele “ inventa” e “ si diverte”,  a lui compete il ruolo di affiancare il cliente nella gestione del business in tutte le sfaccettature.
I due – che si conoscono da molti anni – sono ora insieme sulla stessa “idea”, complementari. E insieme li ho incontrati. Lele risponde in blu, Maurizio in rosso.
Q.Lele, parliamo di  Innovation Real Estate spa.
 
A.IRE spa è una società del gruppo De Agostini  (attraverso Dea Capital spa ), che opera come holding di partecipazioni in diversi settori industriali e nel settore finanziario. E’ attiva nel settore dei servizi immobiliari, in particolare nel project, property e facility management, nonché nell’ Advisory immobiliare. La proprietà ( 20 mila azioni ordinarie pari a 500 mila euro) è di Dea Capital Real Estate  spa. Io detengo 779 azioni ordinarie,  pari a nominali 19.475 euro.
 
Q.L’ oggetto sociale è vastissimo.
 
A.Sì, abbiamo compreso tutta la gamma dei servizi: anche perché intendiamo  lavorare con la PA  e non vorremmo trovarci esclusi da una gara per una semplice “ dimenticanza”.
 
Q.Maurizio, parliamo della “ tua”.
 
A.Innovation Real Estate Advisory è una srl con unico socio controllata da Innovation Real Estate spa, piattaforma di servizi immobiliari integrati. Noi siamo specializzati nelle attività di consulenza immobiliare a tutto tondo, affianchiamo il cliente tanto nelle sue scelte più startegiche (valutazioni, business planning), quanto nella risoluzione delle problematiche più afferenti all’operatività (assistenza nelle acquisizioni e dismissioni, rinegoziazioni, studi di fattibilità, ecc..)
 
Q.Scusate, ma voi- a Milano – state in Galleria Sala dei Longobardi, negli ex uffici di First Atlantic Real Estate.
A.Certo, perché a noi, a fine 2012, è stato trasferito il ramo d’ azienda First Atlantic Intermediazioni srl.
 
Q.Cerchiamo di fare un po’ d’ ordine, perché i nomi sono sempre gli stessi. Fate parte della famiglia di IDeA FIMIT SGR spa , nata  dalla fusione per incorporazione di First Atlantic Real Estate  SGR in FIMIT SGR, alla fine del 2011. Allo stato IDeA FIMIT ha  masse in gestione per oltre 10 miliardi  di euro; e si posiziona come uno dei principali interlocutori presso investitori istituzionali italiani e internazionali nella promozione, istituzione e gestione di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi.
A. Appunto, IDeA Fimit SGR rappresenta per noi un importantissimo cliente. Per IDeA gestiamo asset  per circa 7 miliardi di euro.  Lei fa il suo mestiere di SGR, il che già è abbastanza complicato….
 
Q.Nel frattempo avete acquisito un altro  ramo d’ azienda.
A.Sì, il ramo di azienda oggetto di acquisizione fa parte della società Ingenium Real Estate spa, attiva nella prestazione di servizi nel settore immobiliare e svolge, in particolare, attività di assistenza giuridica in relazione alle operazioni di compravendita immobiliare, attività di property e facility management concernenti immobili, attività di project e construction management. I servizi di assistenza giuridica, facility e property management sono attualmente resi dal ramo ex Ingenium in prevalenza a favore dei Fondi Immobiliari di IDeA Fimit SGR.
 
Q.Ma non vi sembra  di essere sostanzialmente una società captive? Così almeno potreste essere percepiti.
A.IDeA FIMIT SGR oggi è il nostro cliente principale. Ma non è l’ unico.
 
Q.Cioè?
A.Abbiamo acquisito incarichi da altre società ( anche SGR) italiane , e anche estere. In questo momento, IDeA FIMIT per noi  “ pesa”  per circa il 70% , e il rimanente come ho detto sopra.
 
Q.Ciò significa  che  come obiettivo avete quello di modificare questa proporzione?
A. Mi auguro di portare nel breve periodo IDeA FIMIT a circa il 50. Il restante 50 lo faremo con il  mercato. 
 
Q. Siete partiti già grandi , con una bella dote…
A. Cosa che non è da tutti, lo ammettiamo. Ma è proprio la “ tranquillità” che ci consente di lavorare  anche con creatività.
 
Q. Quanti siete ?
A. Il Gruppo IRE ha circa 60 dipendenti, 25 a Milano e 35 a Roma. Negli ultimi mesi abbiamo  assunto una decina di persone. In questo momento di mercato, una rarità! E stiamo crescendo.
 
Q. Uno sforzo organizzativo non di poco conto.
A. Il processo organizzativo sarà completato entro giugno, anche con la creazione  di una “ interfaccia “ con l’ esterno, cioè un  Advisory Board .
 
Q.Perché un Advisory Board ?
A.Per aiutarci a interpretare al meglio il mercato; e per far meglio comprendere all’ esterno  che noi siamo un Gruppo  a se stante, e non solo  un “ cugino” .
 
Q.Bellissima idea, se volete lavorare  anche con la PA
A.Dalla PA non si può prescindere. E dobbiamo “ aiutarla”.
 
Q.In che senso?
A. Nel trovare “ soluzioni semplici” . Ogni volta che si è affrontato  il tema delle valorizzazioni/ dismissioni  si è partiti con idee “ grandiose” , poi rivelatesi spesso, in pratica,  impercorribili. .
 
Q.Voi siete  specialisti e specializzati :  in due fate 50 anni di esperienza.
A.Un imprenditore è nato per costruire .E anche un manager ha sempre la “speranza” di inventare qualcosa di nuovo.
 
Q.Qualche progetto sul fronte dei NPL?
A. Oh, sì, io un’ ideina  l’ avrei , e  sto mettendo a punto  un certo “modellellino” : semplice , percorribile e soprattutto win-win.
 
Q. Non ti chiedo certo di raccontarmelo adesso
A. E infatti non posso. Lo farò quando sarà perfezionato.
 
Q. I vostri concorrenti  saranno felici. A proposito, chi sono?
A. Mah, guarda: dato lo spettro dei nostri servizi , teoricamente tutti, partendo “dai più grossi” . In verità diversi tra questi concorrenti  io  li vivo come partner  piuttosto che come  competitor .C’’è tanto da fare e da migliorare! ..E poi anche noi comperiamo alcuni servizi all’ esterno!
 
Q.Per finire,  qualche altra acquisizione in vista?
 
Lele non risponde, ma il sorriso da lupatto parla da solo.