NPL,  come cambia il mercato

Di Marco Monselesan, Director Corporate and Business Development del Gruppo Prelios

“Rispetto agli anni passati, il volume di transazioni NPL registrato nel primo semestre 2023 si è notevolmente ridotto: l’ammontare è di circa 5 miliardi di euro di GBV, tra mercato primario e secondario, di cui la maggior parte relativo ad operazioni on going, contro i circa 37 miliardi del 2022, cifre che evidenziano in modo chiaro come il mercato stia attraversando un momento di transizione.

Dal 2016 al 2022, infatti, il sistema bancario italiano è stato impegnato in un consistente piano di derisking di crediti NPE, riportando il cosiddetto NPE ratio da oltre il 17% del 2015 al di sotto del 4% di fine 2022, valore quest’ultimo rappresentativo di una raggiunta stabilità sistemica.

Questo risultato è stato raggiunto grazie a diversi fattori: l’introduzione di uno strumento finanziario efficace come la GACS, l’efficiente supporto dei servicers e, infine, un adeguato e costante interesse dei buyers specializzati, prevalentemente internazionali, ad investire in questa asset class.

L’impressione è che la nuova wave di crediti NPE, attesa a seguito dell’aumento del tasso di deterioramento già misurato a fine 2022, possa essere gestita dal sistema bancario attraverso un approccio più programmatico e meno intenso rispetto al passato, innanzitutto facendo leva sul consolidamento delle partnership siglate con primari servicer, attraverso cui immettere sul mercato volumi di crediti NPE di size contenuta, probabilmente con portafogli di crediti con GBV compreso tra 100 e 500 milioni di euro,  con l’obiettivo di mitigare l’aumento del NPE ratio e, contestualmente, gli effetti negativi del calendar provisioning attraverso una cosciente scelta hold vs sell.

In questo contesto sarà sempre più rilevante per i servicer offrire al sistema bancario servizi mirati al monitoraggio predittivo dei crediti non ancora classificati NPE, i cosiddetti “stage 2”, congiuntamente ad una gestione proattiva delle prime fasi del deterioramento del credito.

Per perseguire tali obiettivi i servicer dovranno sicuramente sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, percorso che Prelios ha già da tempo avviato nel contesto della gestione industrializzata dei crediti UTP, oltre a farsi promotori nell’individuazione di fonti alternative di supporto finanziario alle aziende in situazione di temporanea difficoltà”.

( Nota : sintesi dell’ intervento  oggi a RE Italy Convention Day 2023)