Palazzo Marino, Milano: presentato  il restauro delle facciate e svelate le cesate d’artista

Grazie al gruppo Tod’s, che finanzierà il progetto attraverso l’acquisto dei diritti d’immagine, e all’agenzia Jesurum-Leoni Comunicazione di US-The Future is Now srls, sponsor tecnico che si è aggiudicato il bando promosso dal Comune di Milano per la ricerca del partner privato disposto a curare e sostenere gli interventi, è stato possibile realizzare il restauro conservativo delle facciate esterne e del cortile d’onore del Municipio di Milano, Palazzo Marino.

L’Agenzia si avvale di un team tecnico di progettazione e realizzazione dei lavori coordinato da Dontstop Architettura e comprende lo studio specializzato in restauri di edifici di pregio Andrea Borri Architetti, il restauratore Arch. Paolo Pecorelli, l’impresa aggiudicataria dei lavori Estia, e Progetto CMR, società specializzata nella progettazione integrata, per le funzioni di responsabile dei lavori e del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione.

Tommaso Isacco Leoni, Amministratore di US-The Future is Now, dichiara: “Siamo orgogliosi di portare avanti un’attività così importante per Milano. L’Agenzia si conferma innovatrice nei progetti di Pubblico Privato, guidati dalla consulente Michela Jesurum. Grazie a Gruppo Tod’s, che rende possibile il restauro”.

I tempi dell’intervento

Il restauro previsto riguarda tutte le facciate del Palazzo, quelle esterne su Piazza della Scala, piazza San Fedele, via Case Rotte e via Marino per una superficie di 5.345 mq, e quelle interne sul Cortile d’Onore, con gli elementi originali risalenti al XVI secolo del portico e del loggiato, per 2.224 mq. I lavori avranno una durata complessiva di 16 mesi. Da programma si prevede il completamento del restauro della facciata su Piazza della Scala entro la fine di Agosto 2024, successivamente il cantiere si sposterà su Via Case Rotte, Piazza San Fedele e infine su via Marino, con una durata dei lavori di 4 mesi per ogni facciata.

Da Aprile 2025 a Settembre 2025, quando saranno ultimati i lavori, saranno restaurate anche le facciate interne del cortile d’onore, garantendo la continuità delle funzioni e del lavoro regolarmente svolti a Palazzo Marino.

Lo Stato attuale delle facciate

Rispetto allo stato attuale delle facciate, si rilevano i danni subiti a causa dell’inquinamento, che ha colpito soprattutto le parti in pietra. Lo smog e le polveri sottili hanno reso le superfici del manufatto opache e sporche, influenzando anche la loro integrità. Le parti sporgenti dell’edificio, come le decorazioni intorno alle colonne, hanno subito un’evidente erosione. Si evidenzia una crescita di vegetazione indesiderata (alghe e muschio) che contribuisce al deterioramento dell’edificio, specialmente nelle aree poco soleggiate e umide. Fenomeni di degrado interessano anche la malta tra le pietre con possibili infiltrazioni di acqua nelle murature.

Il Restauro

lavori più consistenti si concentreranno sui quattro fronti esterni del Palazzo, mentre la corte interna vedrà interventi più lievi grazie a una pulitura e a una manutenzione rispettosa dell’esistente.

In linea con le direttive delle Opere Pubbliche della Lombardia del 2023 e in continuo confronto con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano, per tutto il processo di restauro – dalla pulitura iniziale alla stesura della protezione finale – saranno utilizzati prodotti a basso impatto ambientale caratterizzati dalla massima compatibilità con i materiali presenti, ad esempio con il “ceppo gentile del Brembo”, tipo di pietra naturale conglomerata proveniente dall’area di Bergamo, che caratterizza le facciate esterne.

Ad oggi, sono state scansionate tutte le superfici esterne per avere una visione completa e precisa delle aree di intervento, mentre l’avvio delle operazioni vere e proprie di restauro sarà preceduto da controlli approfonditi, grazie a tecnologie quali la videoendoscopia, la termografia e il magnetometro per valutare la condizione del manufatto nel dettaglio.

Il processo di restauro seguirà diversi passaggi: inizierà con una pulizia approfondita per rimuovere lo sporco accumulato e per rivelare i danni sottostanti; si passerà all’eliminazione della vegetazione indesiderata, utilizzando prodotti appositi che sono sia efficaci sia sicuri per la pietra; e infine saranno riparate le parti danneggiate del Palazzo, compresi i giunti di malta tra le pietre, prevedendo nuovi materiali che siano compatibili con quelli originali. Inoltre, dove necessario, sarà migliorato anche il colore della malta per farla corrispondere alla preesistenza storica. Infine, sarà applicata una protezione per conservare le superfici originali.

Il racconto: la divulgazione scientifica, le giornate di “Cantieri Aperti” e la cesata

Il racconto del restauro sarà continuativo e si rivolgerà a pubblici differenti: per gli addetti ai lavori, oltre auna pubblicazione finale, sono previsti seminari e report dedicati; per la cittadinanza sono invece programmate iniziative quali le giornate di “Cantieri Aperti” e un intervento grafico sulla cesata, che sarà illustrata per raccontare la storia di Palazzo Marino attraverso sei secoli e 14 personaggi. 

Da Galeazzo Alessi, architetto del Palazzo a Marianna De Leyva, nota come la Monaca di Monza; dal Monatto, addetto alla rimozione dei cadaveri durante la peste del ‘600 a Don Carlo Omodeo proprietario del Palazzo a cavallo del’700; dall’Architetto della Scala Giuseppe Piermarini che è intervenuto anche a Palazzo Marino al lampionaio che nell’800 curava l’illuminazione del Palazzo e della Piazza; dalle nobildonne Cristina Trivulzio di Belgioioso e Clara Maffei che hanno animato la vita culturale del Palazzo durante il Risorgimento a Giuseppe Mazzini e Alessandro Manzoni. L’800 si chiude con l’architetto Luca Beltrami, artefice del completamento della facciata su Piazza della Scala, per giungere al ‘900 con il sindaco del dopoguerra Antonio Greppi e il maestro Toscanini, fino a un teoforo contemporaneo che preannuncia l’appuntamento olimpico del 2026. La cesata di cantiere è curata da Michele Brunello con l’illustratore Andrea Angeli e Alice Piciocchi con Mario Cicellyn Comneno, e arricchita da un’esperienza in realtà aumentata curata da Ultra.

Il team tecnico

L’Architetto Michele Brunello, amministratore delegato e co-fondatore di Dontstop Architettura, dichiara: “È un onore poter contribuire alla cura di Milano restaurandone il simbolo cittadino. Lavoreremo non solo per dare nuova luce a uno di patrimoni più simbolici della città, ma anche per coinvolgere la cittadinanza, dai bambini agli anziani, nel conoscere e apprezzare la storia, le vicissitudini, le curiosità del Palazzo oltre agli interventi che andremo a realizzare. Come i recenti report dell’Unesco su Cultural Heritage Innovation raccomandano, l’innovazione “positiva” passa attraverso la cura del proprio patrimonio storico. Il restauro delle facciate di Palazzo Marino e le attività divulgative connesse sono un progetto attraverso il quale Milano può confermarsi modello virtuoso del rapporto tra patrimonio e innovazione.”

Nel curriculum di Dontstop architettura, si evidenziano interventi di pregio sempre in dialogo con il contesto, dagli allestimenti di mostre nei palazzi veneziani ai progetti alla scala urbana che spaziano dall’Italia alla Cina. A Milano risalta la rigenerazione delle ex stamperie del quotidiano “Il Giorno” nell’intervento residenziale “Abitare in Maggiolina”.

Lo studio Andrea Borri Architetti ha negli anni maturato diverse esperienze nel restauro di edifici monumentali e palazzi vincolati: Palazzo Borromeo D’Adda in via Manzoni, la Tenuta Conte Vistarino con la villa storica e la cantina vitivinicola e la riqualificazione del centro storico di Bardolino. Dichiara Andrea Ludovico Borri: “Il restauro è una disciplina basata sul rispetto e sulla volontà di preservare un bene alla luce del riconoscimento del suo valore. Da milanese, è forte la consapevolezza dell’importanza di Palazzo Marino per la città. Consci del suo valore simbolico, intendiamo custodirlo e valorizzarlo attraverso un intervento di risanamento conservativo. Tutte le attività, in primis quella di direzione dei lavori, saranno oggetto di confronto con la Soprintendenza e con i tecnici incaricati dal Comune, che saranno i custodi finali di tutto il lavoro di ricerca. Gli obiettivi fondamentali sono la salvaguardia della “casa dei Milanesi” e la sua trasmissione alle prossime generazioni: i dati raccolti saranno quindi catalogati, organizzati e resi disponibili, perché sia accessibile a chiunque la conoscenza di uno dei simboli di Milano.

Il restauratore Paolo Pecorelli e la sua società aggiudicataria dei lavori Estia rappresentano un’eccellenza nel campo del restauro che si è misurata con la conservazione e il recupero di alcuni tra i più insigni patrimoni culturali italiani, come il Tempio di Giunone ad Agrigento, il Duomo di Noto, l’arco trionfale della Galleria Vittorio Emanuele II, il Duomo di Monza. Attualmente, Estia è al lavoro in numerosi siti in Italia, incluso il recupero della Fontana della Sfera e dello Stadio dei Marmi al Foro Italico, e all’estero, sta partecipando a Hegra Conservation Project in Arabia Saudita, dove guida uno studio scientifico per la preservazione di oltre 130 tombe nabatee.

L’Architetto Paolo Pecorelli sottolinea: “È per noi motivo di grande orgoglio contribuire a un’impresa di tale portata, che interessa uno degli edifici più emblematici per i cittadini di Milano. Il nostro impegno è teso a rinvigorire e preservare questa struttura storica, privilegiando l’uso di materiali altamente compatibili con l’ambiente e di ridotto impatto ecologico”.

Progetto CMR svolge funzioni di responsabile dei lavori e del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. La società di progettazione integrata nel 2024 celebra 30 anni di attività con oltre 25 cantieri attivi e in pipeline, fra i quali a Milano l’intervento di Covivio che trasforma l’area dell’ex Fonderia Vedani nel Business District The Sign e il Villaggio Olimpico in Porta Romana sviluppato da COIMA per Milano-Cortina 2026. L’Architetto Massimo Roj, CEO e founder di Progetto CMR, dichiara: “Siamo orgogliosi di partecipare al restauro delle facciate di Palazzo Marino con ben due società del nostro Gruppo: Dontstop Architettura che coordinerà il lavoro di tutto il team di professionisti e Progetto CMR che si occuperà della gestione del cantiere e della sicurezza. Un progetto estremamente interessante dal punto di vista professionale che si arricchisce dell’importanza simbolica dettata dalla manutenzione di quella che è la casa dei Milanesi”.

Crediti:

Progetto di restauro: Dontstop Architettura e Andrea Borri Architetti

Coordinamento: Arch. Michele Brunello, Dontstop Architettura

Direzione Lavori: Arch. Andrea Ludovico Borri

Restauratore: Arch. Paolo Pecorelli

Impresa esecutrice dei lavori: Estia srl

CSE e Responsabile Lavori: Progetto CMR

 Fonte : Nota congiunta