PwC Italia mette a disposizione di istituzioni e imprese un compendio informativo e di analisi nella ripartenza post Covid-19

PwC Italia mette a disposizione di istituzioni e imprenditori  (e giornalisti) una raccolta inedita di informazioni estratte dalle fonti più autorevoli del pianeta sull’impatto economico-finanziario e sociale del Covid-19. 

Lo scopo è quello di fornire una base di informazioni e analisi necessarie a tutti coloro che lavorano per la ripartenza del Paese. Un compendio inedito sviluppato in Italia proprio perché tra gli Stati più duramente colpiti dall’emergenza. 

Nasce così una piattaforma unica di know-how, aperta e in aggiornamento dinamico, in cui PwC Italia continuerà a convogliare analisi e informazioni, e dalla quale la Società elaborerà, a breve e in ogni settore, proposte e linee di azione che costituiranno, di volta in volta, un contributo concreto a tutte le forze coinvolte per creare le basi dell’Italia che vorremmo costruire nel dopo pandemia.

L’approfondita raccolta mette in evidenza che sulle stime e previsioni legate all’emergenza COVID-19 pesa un elevato livello di incertezza, dovuto all’impossibilità di valutare con precisione: capacità di diffusione del virus, la durata della fase di emergenza sanitaria e le future politiche (sanitarie, monetarie e fiscali) adottate dai diversi Governi. Tutte le principali economie mondiali si stanno orientando verso un lockdown completo e stanno adottando importanti misure fiscali e monetarie volte a sostenere i posti di lavoro, la liquidità delle imprese e il reddito delle famiglie.

Andrea Toselli, Amministratore Delegato di PwC Italia: “Sentiamo la necessità di essere a disposizione del paese, con spirito di servizio, per offrire il nostro contributo in un momento di grande difficoltà per l’economia italiana;  PwC Italia, attraverso il proprio Ufficio Studi, ha raccolto una grande mole di dati, quantitativi e qualitativi, sull’impatto economico-finanziario dell’emergenza COVID-19, per individuare le principali sfide che le imprese di tutto il mondo, in varia misura, si troveranno ad affrontare all’indomani della crisi”.

Alessandro Grandinetti, Markets Leader di PwC Italia: “Da qui siamo partiti per progettare linee di azione per la ripresa delle attività nel paese nei vari settori nei prossimi mesi. Si tratta di una iniziativa basata su un approccio di aggiornamento dinamico ed aperto a contributi esterni che ci permetterà di fornire un contributo a istituzioni e imprese per la gestione della crisi e soprattutto per trovare nuovi paradigmi di sviluppo basati sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità per far ripartire l’economia e per far rinascere, quindi, l’Italia del dopo pandemia con nuovi valori”.

L’instabilità dei mercati finanziari ha toccato i picchi del 2008-2009, in tempi anche più rapidi. Il VIX Index, il principale indice di riferimento a livello globale per valutare la paura dei mercati, a marzo ha toccato un picco analogo a quelli registrati nella crisi finanziaria del 2008-2009, sebbene solo un mese prima si attestasse su valori decisamente contenuti. Tale picco è stato infatti raggiunto con grande velocità: la crescita è iniziata il 20 febbraio, per arrivare in meno di un mese al picco del 16 marzo. 

Nel 2008 servirono circa due mesi per raggiungere livelli simili. Tuttavia, al momento, non è previsto lo scoppio di una nuova crisi finanziaria su larga scala, resa improbabile secondo alcuni osservatori dalle più stringenti politiche macroprudenziali attualmente in vigore. Secondo la PwC Global Crisis Survey, quasi 7 aziende su 10 hanno sperimentato almeno un momento di crisi negli ultimi cinque anni. Il COVID-19 spingerà al limite la resistenza delle imprese a tali fasi di difficoltà, ed è quindi importante che esse si facciano trovare preparate.

Il Global Crisis Center di PwC indica sette azioni, in larga parte condivise dal mondo dei think tank e delle società di consulenza strategica, da introdurre per mitigare gli effetti della crisi: un ripensamento del rapporto con i dipendenti, la revisione dei piani di crisi e di continuity, una chiara comprensione della supply chain per individuare potenziali vulnerabilità. E ancora, un’analisi di scenario accompagnata a una comunicazione efficace, l’individuazione di potenziali Points of failure. Il tutto senza perdere mai di vista i rischi diversi dal COVID-19.

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Nelle  foto,   Alessandro Grandinetti e Andrea Toselli

Fonte : Company