Rigenerazione urbana, riforma nel ’24 ma in bilico tra liberalizzazioni e regole

La riforma della rigenerazione urbana dovrebbe veder la luce entro il 2024, e da gennaio al Senato il dibattito sulla bozza entrerà nel vivo: lo ha detto il senatore Maurizio Gasparri, primo firmatario del Ddl, intervenendo in diretta dall’Aula di Palazzo Madama al convegno con cui Economy Group ha inaugurato la terza edizione dell’Hub multimediale Edilizia, Costruzioni&Real Estate.

Il titolo dell’evento, “Non ci resta che rigenerare”, prendeva atto che la sbornia del 110 e la fine dell’era dorata dei tassi negativi hanno tramortito il settore del Real Estate. I numeri del 2022, confrontati con quelli del 2021, parlano chiaro: il comparto delle costruzioni, secondo l’ultimo rapporto di Federcostruzioni, ha raggiunto un valore totale della produzione di circa 600 miliardi di euro, con un aumento di ben +100 miliardi (+19,6%) rispetto all’anno precedente, dovuto soprattutto all’impatto dei bonus fiscali e del Pnrr. Degli investimenti previsti , 108 miliardi riguardano proprio il mondo delle costruzioni e, in più, emerge che il 78% della spesa già fatta del Pnrr riguarda investimenti in costruzioni. A questi dati si aggiunge il valore del fatturato dell’industria italiana dei servizi immobiliari che nel 2022, come riporta una nota di Assoimmobiliare, è risultato in crescita rispetto al 2021 di +1,4 punti percentuali, con un volume di 36,5 miliardi di euro, oltre al fatto che il totale delle attività connesse al settore real estate vale, nel complesso, il 21% del PIL italiano.

Il convegno, che si è tenuto mercoledì 29 novembre presso Palazzo Castiglioni a Milano, è stato aperto dalla relazione di Mario Breglia, fondatore e presidente di Scenari Immobiliari, che ha previsto per il 2050 la realizzazione di costruzioni solo su terreno rigenerato, a cui ha fatto seguito il faccia a faccia tra Davide Albertini Petroni, presidente Confindustria Assoimmobiliare, che ha sottolineato l’importanza della attuale situazione demografica per progettare future abitazioni (necessariamente più piccole), e Mario Abis, architetto e sociologo, che ha evidenziato il ruolo spesso debole della politica sulla questione casa, aggiungendo che “il vero vulnus oggi è sui servizi e sulla sicurezza, in particolare nelle città metropolitane e nelle periferie”. Emmanuel Conte, assessore al Bilancio e al Patrimonio Immobiliare del Comune di Milano, ha sottolineato come l’approccio di Palazzo Marino sul tema sia quello di massimizzare l’impatto sociale delle rigenerazioni su immobili o aree comunali, come gli spazi ceduti alla onlus Vidas per la realizzazione di nuove strutture assistenziali. Dopo di lui, Andrea Granelli, consulente e studioso di rigenerazione urbana nonché tra i progettisti per programma Polis delle Poste italiane, ha spiegato il nesso profondo che deve esistere tra questi interventi e la qualità umana e culturale che si vuol promuovere sulla vita del territorio.

Il convegno è proseguito con la tavola rotonda – moderata da Sergio Luciano, direttore di Economy – sul tema della rigenerazione urbana a livello nazionale e territoriale. Nel panel Federico Chiavazza, SDA Professor – Area Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare presso SDA Bocconi, Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, Marzia Morena, associate professor, Politecnico di Milano | REC – Real Estate, Michaela Musso, direttore generale di Abaco Team (gruppo Gabetti), Francesco Ricciardi, senior manager institutional affairs di Renovit S.p.A (Gruppo Snam), Francesco Rovere, senior development manager di AXA IM Alts, Sandro Scalinci, amministratore delegato Lokavis Energy, Filippo Tori, development director di MIND Lendlease.

Fonte : Economy Group