UBS Global Real Estate Bubble Index 2023: bolle che si sgonfiano

Nella foto, Matteo Ramenghi
Nella foto, Matteo Ramenghi

UBS presenta oggi la nuova edizione dell’UBS Global Real Estate Bubble Index, lo studio che analizza i prezzi degli immobili residenziali in 25 grandi città di tutto il mondo, compresa Milano.

In breve, secondo lo studio:

  • L’impennata dell’inflazione a livello globale e dei tassi d’interesse negli ultimi due anni ha portato a un netto calo degli squilibri nei mercati immobiliari dei centri finanziari globali.
  • Nell’edizione di quest’anno, solo due città (Zurigo e Tokyo) rimangono nella fascia a rischio bolla, un dato in calo rispetto alle nove città di un anno fa. 
  • Toronto, Francoforte, Monaco di Baviera, Hong Kong, Vancouver, Amsterdam e Tel Aviv, che in precedenza rientravano nella zona a rischio bolla, sono ora tutte nel territorio della sopravvalutazione. 
  • Invariati rispetto all’anno precedente, anche i mercati immobiliari di Miami, Ginevra, Los Angeles, Londra, Stoccolma, Parigi e Sydney continuano a essere sopravvalutati.    
  • New York, Boston, San Francisco e Madrid hanno registrato un calo degli squilibri.
  • Secondo l’indice, questi mercati immobiliari sono ora equamente valutati, così come Milano, San Paolo e Varsavia. 
  • Questo vale anche per Singapore e Dubai, anche se il loro essere considerati “porti sicuri” dal punto di vista geopolitico ha recentemente innescato un’impennata della domanda sia per gli affitti che per gli acquisti.  

Per quanto riguarda l’Italia, a Milano i prezzi reali sono scesi del 2%, in linea con la crescita degli affitti e dei redditi locali. Ma le solide prospettive per l’economia locale, l’espansione della linea metropolitana e i prossimi Giochi Olimpici Invernali del 2026 contribuiscono a mantenere le valutazioni in termini nominali.  

Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia ha così commentato l’andamento del mercato italiano: “Il mercato immobiliare italiano per molti anni è andato controcorrente perché lo spread elevato sul debito pubblico ha impedito di beneficiare dei tassi bassi. Per questo, il mercato immobiliare non ha vissuto l’apprezzamento registrato nel resto d’Europa tranne un negli ultimi 2-3 anni. Questo vale anche per Milano, dove nell’ultimo anno i prezzi sono comunque saliti meno dell’inflazione; infatti, i prezzi reali sono scesi del 2%, in linea con la crescita degli affitti e dei redditi locali. Ma le solide prospettive per l’economia locale, l’espansione della linea metropolitana e i prossimi Giochi Olimpici Invernali del 2026 contribuiscono a dare supporto alle valutazioni”. 

Nella foto, Matteo Ramenghi

Fonte : Company