Al via i lavori dell’International Specialized Hospital of Uganda, “A hospital on patient’s scale” disegnato da Progetto CMR

Si è tenuta il 1  giugno a Lubowa, poco fuori la capitale dell’Uganda, Kampala, la cerimonia di posa della prima pietra dell’International Specialized Hospital of Uganda (ISHU), complesso ospedaliero d’avanguardia disegnato dalla società di progettazione integrata milanese Progetto CMR.

 

Le massime istituzioni locali, tra cui il Presidente dell’Uganda Yoweri Museveni e il Vice-Ministro della Sanità Diana Atwine, hanno preso parte alla cerimonia, insieme ad Enrica Pinetti – Amministratore unico di Finasi – e ad un nutrito gruppo di giornalisti e media locali.

L’arch. Massimo Roj, AD di Progetto CMR e Chief Designer del progetto, è stato invitato a presentare l’intervento e ad illustrarne le peculiarità agli invitati.

Sostenibilità e innovazione sono alla base della progettazione dell’ISHU, un centro medico di altissimo livello che coprirà una vasta gamma di specializzazioni mediche, tra cui la cura di malattie tumorali, cardiologiche e neurologiche, la telemedicina e, per la prima volta in Africa, la medicina nucleare, e che prevede un ruolo attivo dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nell’organizzazione, nell’avvio e nella gestione dell’ospedale.

 

Il complesso, che sorgerà su un’area di circa 300.000 mq, sarà costituito da 9 edifici, che oltre l’ospedale per 250 posti riservati alle degenze e più di 100 posti riservati alle attività di day hospital, comprendono strutture di supporto come residenze per medici e infermieri, una scuola di formazione, un centro congressuale, hotel e aree commerciali. Secondo quanto riportato dal portavoce della Presidenza ugandese, la realizzazione dell’ISHU permetterà al governo di risparmiare oltre 180 milioni di dollari, cifra spesa in media ogni anno dallo Stato per sostenere le cure all’estero dei suoi cittadini.

 

La volontà che ha mosso l’intero progetto, condivisa con il Cliente, è stata quella di dar vita ad un polo d’eccellenza che spiccasse non solo per gli alti standard di innovazione e ricerca, ma anche e soprattutto per la grande attenzione rivolta al paziente: un luogo di cura, ma dal volto umano, progettato per i pazienti.

In questa direzione si muovono le soluzioni architettoniche che caratterizzano il progetto: gli edifici, dalle altezze contenute, sono stati disegnati e posizionati seguendo le curve naturali del terreno, minimizzando l’impatto sulla natura e permettendo anche a chi usufruirà del centro di godere sempre della vista migliore da ogni angolazione. Il design delle facciate è un ulteriore richiamo al contesto circostante, grazie all’utilizzo di pietra locale ed all’inserimento di particolari motivi decorativi intrecciati che rimandano ad alcune trame tipiche della tradizione africana.

 

Se all’esterno predominano tinte tenui e delicate a contrasto con i colori della terra, gli spazi interni si illuminano di luci, materiali e arredamenti colorati, allontanandosi dall’immaginario tipico degli ospedali, spesso concepiti come spazi impersonali e senza anima, avvicinandosi più ad abitazioni o a spazi ricettivi, dove pazienti e parenti posso godere di maggiore privacy e luoghi di incontro. Anche l’esterno diventa un elemento determinante per rilassarsi anche nella malattia, godendo dei balconi e del parco che circonda il complesso. Il risultato è un’ambiente a misura d’uomo, elegante ed accogliente.

Dal punto di vista tecnologico e impiantistico, il complesso è stato progettato seguendo i criteri dettati dal Green Building Council in tema di sostenibilità, per ridurne i consumi e massimizzare le risorse rinnovabili a disposizione in loco. A questo proposito, sono stati previsti ad esempio, pompe di calore ad alta efficienza per la produzione di caldo e freddo, pannelli fotovoltaici e tetti verdi in copertura, sistemi di riciclo dell’acqua piovana.

“Sono assolutamente orgoglioso di questo progetto” afferma l’arch. Massimo Roj. “Il risultato che vediamo oggi è stato il frutto di un intenso lavoro di squadra che ha unito professionalità diverse e che, mi auguro, possa dare un contributo davvero importante a questo meraviglioso continente ed affermare sempre di più il Made in Italy!”

 

Progetto CMR

Progetto CMR è una società specializzata nella progettazione integrata, nata nel 1994 con l’obiettivo di realizzare un’architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile applicando un metodo che parte dall’analisi delle esigenze del cliente. La sede centrale è a Milano, ha uffici in diverse città nel mondo: Rome, Athens, Bahrain, Beijing, Chennai, Hanoi, Ho Chi Minh, Istanbul, Jakarta, Moscow, Prague, Singapore, Tianjin ed è partner di EAN – European Architect Network.

La società è strutturata in tre macro aree: architettura, ingegneria, design, che operano in modo integrato per offrire soluzioni personalizzate, innovative e sostenibili. Dal 2010 Progetto CMR è tra i primi 100 studi di architettura al mondo segnalati da BD World Architecture Top 100.

“Less ego more eco”, meno interessi personali e più obiettivi collettivi, è la filosofia progettuale della società che dà anche il titolo all’ultima pubblicazione dedicata alla sostenibilità, firmata dall’arch. Massimo Roj (Editrice Compositori, 2012).

Tra i progetti recenti in Italia: la nuova sede di ING Direct a Milano, i nuovi uffici Adidas e Generali, le nuove sedi di HP a Milano e Roma, di UnipolSAI a Milano, uno spazio multi-funzione per Ferrari. Tra quelli esteri sono diversi gli sviluppi a scala urbana: i masterplan China-EU Future City a Shenzhen (4.622.000 mq) e Xiantao Big Data Valley a Chongqing (un IT park di 700.000 mq di ultima generazione, attualmente in fase di costruzione), il villaggio eco-sostenibile a Manjiangwan, disegnato seguendo i canoni di Slow City.

 

Massimo Roj, fondatore e Ceo di Progetto CMR
Architetto, da oltre 30 anni svolge attività di consulenza nei campi della Pianificazione degli spazi, del Disegno degli interni e dell’Architettura in Italia e all’Estero. Nel 1994 fonda a Milano Progetto CMR, azienda leader italiana nel settore delle progettazione integrata. La sua passione per la ricerca lo porta ad assumere numerosi incarichi scientifici. Visiting Professor all’Università di Tianjin, nel 2002 è membro del comitato scientifico di Humantec (Design for Humanization of Technology), dal 2006 fa parte del comitato scientifico di ULI (Urban Land Institute), dal 2011, grazie al suo impegno nella progettazione sostenibile, partecipa ai comitati scientifici di Eire e Assoimmobiliare, dal 2013 entra a far parte del Comitato Operativo per la Competitività Territoriale di Assolombarda.
Tra le sue pubblicazioni: “Workspace/Workscape. I nuovi scenari dell’ufficio” (2000), “WorkWideWords. Le parole del progetto” (2004), “Less Ego More Eco” (2012).

 

Fonte : Company