FIMAA Italia / Confcommercio: mediatori creditizi ridotti a semplici segnalatori di finanziamenti, snaturato l’intento del decreto legislativo n. 141/2010



“Limitare i mediatori creditizi a raccogliere le firme dei clienti esclusivamente durante la fase pre-istruttoria della pratica di finanziamento del mutuo, senza dar loro la possibilità di autenticare tali richieste sui moduli di proposta contrattuale che le banche predispongono nella fase successiva, sminuisce di fatto la loro l’attività a quella di meri segnalatori di finanziamenti, snaturandone professionalità e competenze a scapito dei clienti stessi”. È il commento del Presidente di FIMAA Italia /Confcommercio Valerio Angeletti alla nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze riguardo la raccolta di firme del cliente da parte dei mediatori creditizi sui moduli prestampati delle banche.
Secondo il Ministero (nota Mef del 12/09/2013 al sindacato Simedia che ha sollevato la questione), infatti, “La somministrazione del modulo prestampato equivale alla presentazione di una vera e propria proposta contrattuale su cui il cliente esprime accettazione tramite apposizione della propria firma”. Attività riservata, ai sensi del d.lgs. n. 141/13 agosto 2010, al solo agente in attività finanziaria. “Questa norma  – continua il Presidente Angeletti – invece di tutelare quel processo di qualificazione e professionalizzazione dei mediatori creditizi, così com’era nell’intento del d.lgs. n. 141/ 13 agosto 2010, ne mina le basi a scapito sia della categoria, ridotta in soli tre anni dall’entrata in vigore della riforma da 180mila a 10mila operatori, sia dei consumatori, con il conseguente rischio di alimentare l’abusivismo nel settore”.
Continua, così, da oltre 4 anni la battaglia di FIMAA Italia contro una legge, il d.lgs. n. 141/ 13 agosto 2010, che ha “licenziato” oltre 100mila operatori che oggi vengono ignorati dallo Stato e dalle Istituzioni.
 
Fonte : CS di FIMAA