L’ Assemblea pubblica di Assoimmobiliare oggi a Roma :  Impatto della dinamica demografica, rigenerazione urbana, transizione sostenibile del settore, necessità di una nuova asset class residenziale, ma soprattutto la creazione di un ambiente normativo e fiscale tale da attrarre investimenti sul territorio italiano

Questi i temi discussi stamattina a Roma, a Palazzo Doria Pamphilj, durante l’Assemblea 2023 di Confindustria Assoimmobiliare. Durante i lavori è stata presentata la ricerca “Trasformazioni socio-demografiche e degli stili di vita: impatti sul prodotto immobiliare” sviluppata insieme a Nomisma, per indagare come la dinamica demografica trasformerà la domanda immobiliare, con particolare attenzione alla casa.

L’Assemblea ha visto la partecipazione del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Sen. Matteo Salvini, il Viceministro dell’Economia e delle finanze On. Maurizio Leo, il Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri, il Presidente della Commissione Finanze della Camera On. Marco Osnato, le parlamentari On. Elena Bonetti, On. Paola De Micheli e Sen. Elena Murelli. Hanno aperto i lavori l’Assessore al Patrimonio ed edilizia abitativa Tobia Zevi e l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia.

Il Presidente Davide Albertini Petroni ha poi concluso i lavori con la sua relazione, descrivendo l’andamento demografico e le trasformazioni del prodotto immobiliare, approfondendo il tema della volontà di sviluppo dell’asset class residenziale in locazione e sottolineando la necessità di allineare il nostro Paese agli standard normativi e fiscali europei per favorirne la competitività. “L’industria immobiliare è la prima infrastruttura materiale dell’economia reale ed ha un ruolo decisivo nel supportare l’ammodernamento del Paese” ha esordito il Presidente Davide Albertini Petroni. “L’obiettivo è fare crescere il settore, un’industria che nel suo complesso gestisce un patrimonio del valore di oltre 150 miliardi. Il contributo del settore immobiliare è rilevante anche per quanto riguarda la componente fiscale, che tra IMU, imposte sulle transazioni, sui redditi prodotti e sull’IVA, genera un gettito di oltre 43 miliardi di euro all’anno. Ci troviamo in un momento centrale nella storia economica del nostro Paese, con un cambiamento demografico epocale: la popolazione in Italia si sta riducendo e, pur aumentando il numero delle famiglie a circa 26 milioni – un milione in più rispetto a 10 anni fa – il numero di componenti è sempre più ridotto. Pertanto, il portafoglio immobiliare costruito nei quarant’anni successivi al dopoguerra non è più adeguato alle esigenze delle famiglie in termini sia di dimensioni interne, sia di qualità architettonica e strutturale, sia di efficienza energetica, sia di funzionalità e servizi offerti. Per questo, il nostro settore può e deve giocare un ruolo centrale: occorrono investimenti nel settore residenziale che interessino anche le città minori e vedano coinvolti i grandi operatori e investitori immobiliari in grado di realizzare un prodotto edilizio adeguato a rispondere alle esigenze dell’abitare contemporaneo.” “L’offerta residenziale in locazione non può essere costituita esclusivamente da proprietari privati di piccole dimensioni – ha sostenuto il Presidente Davide Albertini Petroni – dovrebbe invece essere estesa alla capacità di investimento di ‘capitali pazienti’, come fondi pensione, compagnie assicurative e investitori a lungo termine. Questo può avvenire solo se il mercato italiano risulterà attrattivo, normativamente e fiscalmente allineato con i mercati più maturi. Saranno cruciali, in questo contesto, alcune misure già proposte da Confindustria Assoimmobiliare, tra cui la detraibilità dell’IVA e la classificazione in bilancio del patrimonio residenziale come bene strumentale.

“La domanda immobiliare sarà guidata da un’altra importante direttrice, ovvero quella della transizione energetica degli edifici” ha proseguito il Presidente Davide Albertini Petroni “Gli obiettivi di efficientamento energetico possono costituire una grandissima occasione di sviluppo e avere un effetto da stabilizzatore della crescita economica nei prossimi anni. Vista l’esperienza recente, però, è necessario disegnare una strategia che risulti sostenibile anche dal punto di vista economico, che non si limiti alla ristrutturazione dell’esistente, ma favorisca un pieno rinnovamento del parco edilizio e la realizzazione di prodotto nuovo, caratterizzato dalle più elevate prestazioni possibili.” “Desideriamo avviare – conclude il Presidente Davide Albertini Petroni – una stagione di nuovi investimenti e di rigenerazione urbana su tutto il territorio nazionale. Vogliamo lavorare con le Istituzioni per favorire forme di partenariato pubblico-privato che contemplino la possibilità di presentare proposte da parte di soggetti privati per la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana su aree pubbliche, private e per la valorizzazione degli asset pubblici. Auspichiamo che le controparti Istituzionali operino con la visione, il coraggio e la concretezza necessari per superare le grandi sfide che il nostro settore ha di fronte a sé per il futuro e trasformarle in opportunità di crescita economica”.

Ricerca Nomisma Quali sono gli impatti dei cambiamenti sociodemografici sull’immobiliare? Dall’analisi emerge chiaramente che l’Italia si sta muovendo verso un inverno demografico: si stima che la popolazione italiana al 1° gennaio 2041 sarà di 56,2 milioni di abitanti e 1 italiano su 3 avrà più di 65 anni. I dati emersi – ha – mostrano una forte mobilità abitativa che investirà i giovani e i giovani adulti nei prossimi anni: il 50% delle famiglie intervistate da Nomisma è consapevole che dovrà dare risposta ad esigenze abitative diverse da quelle attuali. La quota sale al 70% per la fascia di età 18-44. Lo stato conservativo dell’immobile, l’efficienza energetica, il tipo di edificio e la zona sono i driver più importanti che guidano la domanda di casa. In particolare, la popolazione anziana privilegia l’abitazione efficiente e in buono stato mentre il giovane e il giovane adulto è più sensibile alla dimensione e ai servizi inclusi nel condominio. Il 41% della popolazione che vive in contesti urbanizzati privilegia il centro cittadino. La periferia accoglie la domanda della fascia giovane della popolazione mentre i territori al di fuori del centro abitato vedono una quota maggiore di domanda espressa dalla prolazione adulta (55-64 anni) La qualità costruttiva e l’efficienza energetica sono le caratteristiche più richieste e prioritarie nella scelta dell’abitazione, seguite dal posto auto e dal giardino ad uso esclusivo. La luminosità e i doppi servizi sono le dotazioni interne più richieste, seguite dal balcone ampio e dalla connessione internet ad alta velocità.

Scarica la Presentazione di Nomisma, e la Relazione  integrale di Davide Albertini Petroni

Fonte : Confindustria Assoimmobiliare