Low Carbon Building Initiative (LCBI) promuove la prima metodologia paneuropea  basata  sull’analisi del ciclo di vita per misurare il carbon footprint degli edifici . Anche Generali Real Estate  tra gli sponsor dell’  iniziativa 

Il settore immobiliare, responsabile di quasi il 39 % delle emissioni globali di CO2, svolge un ruolo cruciale nella lotta contro il riscaldamento climatico. Per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, i paesi europei dovranno ridurre il carbon footprint di tutti gli edifici, siano essi nuovi, rinnovati o esistenti.

Gli sforzi si sono concentrati inizialmente sulla riduzione dei consumi energetici degli edifici e sulla transizione verso la decarbonizzazione dell’energia. Ciononostante, per valutare in modo complessivo l’impatto climatico di un edificio è importante misurare il carbon footprint nelle diverse fasi del suo ciclo di vita – produzione, costruzione, utilizzo e demolizione.

Fino a oggi non esisteva un metodo standardizzato che permettesse di comprendere e confrontare il carbon footprint nei diversi Paesi europei. Per risolvere questo problema, LCBI ha sviluppato una metodologia unica, che prende in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio e fissa diversi livelli per creare un label che mette in risalto gli edifici con standard ambientali esemplari. Si tratta di una metodologia paneuropea in linea con le principali norme e strumenti esistenti (Taxonomy, Level(s), CRREM, RICS).

Tale metodologia, disponibile al pubblico sul sito web di LCBI, semplifica il confronto del carbon footprint in Europa e favorisce la decarbonizzazione del settore immobiliare.

Lanciato nel 2022 dai più importanti operatori del settore, insieme all’Association Bâtiment Bas Carbone (BBCA, creata nel 2015), il programma di certificazione LCBI sarà riservato in un primo tempo agli edifici di nuova costruzione: uffici, immobili residenziali e hotel. L’obiettivo più ampio è quello di includere tutti gli edifici nuovi, rinnovati ed esistenti.

Arnaud Regout, presidente dell’Advisory Board di LCBI, Chief Investment Officer BPI Real Estate: “L’impegno dei partner di LCBI è stato fondamentale per costruire questo strumento europeo innovativo, oramai accessibile a tutto il settore immobiliare. Un’armonizzazione di questo tipo invierà un segnale forte al mercato e incoraggerà gli investimenti privati nell’edilizia a bassa emissione di carbonio”.

La metodologia LCBI e i suoi 3 livelli: sono questi i cardini di un programma di certificazione pensato per gli edifici a basse emissioni di carbonio

Il programma di certificazione LCBI prende in considerazione l’intero ciclo di vita e valuta le prestazioni degli edifici in base a tre indicatori:

  • embodied carbon (emissioni dei componenti dell’edificio) espresso in kg di CO2e/m² su 50 anni
  • operational carbon (basato sui consumi e sulle fonti di energia), in kg CO2e/m²/anno
  • biogenic carbon (utilizzo di materiali di origine biologica) nell’edificio, espresso in kg CO2e/m²

Per determinare i tre  livelli del label (Standard, Performance, Excellent), ciascun indicatore è valutato in base a due criteri:

  • Completezza dell’analisi del ciclo di vita
  • Raggiungimento dei livelli di soglia di emissione di carbonio

Questa matrice di valutazione innovativa promuove la trasparenza e consente di confrontare il carbon footprint degli edifici.

L’iniziativa LCBI è un modo per porre il carbon footprint nel corso del ciclo di vita dell’edificio al centro della strategia degli operatori del settore. I vantaggi per gli operatori sono numerosi:

  • Per i committenti si tratta di uno strumento di progettazione a bassa emissione di carbonio e di un modo per valorizzare gli edifici con standard ambientali esemplari.
  • Per gli investitori, LCBI rappresenta la possibilità di accedere a dati coerenti e confrontabili riguardanti il carbon footprint degli edifici durante tutto il ciclo di vita e serve quindi da indicatore affidabile per gli investimenti.

Bureau Veritas è la società incaricata degli audit per il programma di certificazione LCBI. I committenti che desiderano ottenerlo devono contattare direttamente la società certificatrice. Il processo di certificazione è suddiviso in due fasi: durante la fase di progettazione viene rilasciato un certificato provvisorio e al termine dei lavori viene assegnato il label definitivo.

La metodologia LCBI è il frutto di competenze collettive e di sperimentazioni

Coordinata dalla Commissione tecnica – guidata da Elioth, by Egis e da Artelia – la metodologia LCBI è il risultato di due anni di lavoro collaborativo che hanno permesso di raggiungere un consenso su un approccio unificato. Il know-how dell’associazione BBCA (Association pour le Bâtiment Bas Carbone), gli scambi con oltre cinquanta esperti di Analisi del Ciclo di Vita – compresi i team della Commissione Europea – e una fase di test per 16 progetti pilota in diversi paesi europei, hanno permesso una revisione critica della metodologia LCBI durante la fase di consultazione. In parallelo, è stato svolto un importante lavoro di analisi su un set di dati riguardanti l’Analisi del Ciclo di Vita degli edifici europei alfine di stabilire i livelli del label LCBI.

Questo grande risultato non sarebbe stato possibile senza il supporto degli sponsor di LCBI: AXA IM Alts, BNP Paribas Real Estate, Bouygues Immobilier, BPI Real Estate, Covivio, Generali Real Estate, ICAMAP, Ivanhoé Cambridge, NSI, WO2, oltre ai partner della fase pilota.

Fonte : LCBI