4-6 marzo 2013
di Paola G. Lunghini
Ha avuto luogo a Berlino, dal 4 al 6 marzo , la 16° edizione di IHIF –International Hotel Investment Forum : ovvero l’ appuntamento annuale “top top top” dell’ hospitality industry. Che qui di seguito chiamerò anche lodging industry , o hotellerie .
Attenzione, non si parla, all’ IHIF di Berlino, di turismo : si parla di “ investment”, cioè di un qualche cosa che riguarda strettissimamente e a 360 ° anche il real estate.
Il turismo, nel senso “normale” del termine, ha da tempo scelto Berlino come sua capitale : il 6 marzo infatti, mentre IHIF volgeva al termine, si apriva ITB : ovvero quella Fiera che – su oltre 160 mila metri quadrati di superficie espositiva e circa 200 mila visitatori professionali attesi da 130 Paesi – ci ha “ scippato ” per importanza la BIT di Milano . Che sino a pochi anni fa, era l’ evento più importante del settore in Europa.
Ciò, naturalmente, grazie alla “lungimiranza” delle nostre Istituzioni, e altro non dico perché è meglio.
Torniamo a IHIF. Non era , questo evento berlinese, il mio primo : c’ ero andata una volta parecchi anni fa ma poi, a causa della totale coincidenza di date con il MIPIM di Cannes, che ovviamente mi vede sempre e da sempre presente , avevo dovuto declinare gli inviti ( l’ anno scorso, però, fu accolto al mio posto a Berlino un mio “ inviato speciale “ . E chi detiene una copia di Economia Immobiliare N° 43 può rileggere il suo esaustivo e brillante reportage).
Quella volta, tanti anni fa, c’ erano già il gotha dell’ hotellerie, e circa 600 delegati.
Nei giorni scorsi – incredibilmente tiepidi e soleggiati- c’ era il gotha che più gotha non si può, e oltre 1.900 partecipanti, in rappresentanza di circa 900 società, da 71 Paesi.
Il Forum – da luogo di conferenza, sia pure plurima – si è negli anni via via allargato sino ad assumere l’ aspetto di una grandissimo Meeting circondato da un vasto luogo espositivo: quest’ anno, gli exhibitor erano oltre una cinquantina , portando il totale degli sponsor a ben 67 ( il “ Patron Sponsor” è CBRE) , di cui nove erano “nuovi”.
Non oso pensare quanto questi signori abbiano speso: ma devono essere cifre davvero impressionanti , se si considera che il solo ticket di ingresso dei “ semplici” delegati al Forum veleggia sui due mila euro!
Altri numeri: dieci sessioni plenarie, 31 sessioni – in parallelo- complessivamente e nell’ arco dei tre giorni. Terminate le “ plenarie”, ci si divideva in cinque/sette Sale, a seconda delle ore. C’ erano argomenti per tutti i gusti, e per tutte le professionalità !
Coffee break, lunch, e networking cocktail serali hanno fatto il resto ( seguiti, questi ultimi, da diversi “ eventi privati” per gli operatori/ investitori ).
Nel frattempo, ogni giorno, la “ permanent exhibition” catturava i businessman presenti, per concludersi – a sessioni concluse, il pomeriggio del 6 marzo – con un momento definito “ Property Market “: in cui si potevano ancora esporre, nella vasta Lobby dell’ Hotel, progetti e opportunità.
Fortunatamente, l’InterContinental di Berlino, per quanto vecchiotto, è sufficientemente gigantesco da permettere tutto ciò ( un cocktail ufficiale , però, si è svolto all’ Adlon , uno degli alberghi più famosi al mondo – per inciso, una grandissima delusione….rispetto al fantasmagorico ricordo della mia prima partecipazione, ma così va il mondo…) .
Qualche altro numero.
Il 16% dei delegati proveniva dalle Americhe, il 75% dell’ Europa, e il rimanente da MEA e Asia Pacifico ( questa piccola quota non stupisca : gli organizzatori dell’ IHIF – oltre al Forum annuale internazionale di Berlino- hanno messo in piedi anche una serie di Meeting “regionali” di grande successo : Middle East, Far East e Africa, etc,).
In ogni caso, potrei dire che a Berlino almeno 1500 delegati – su oltre 1900- erano di matrice anglosassone .
Non è solo una questione di lingua inglese : è che la lodging industry è nelle mani degli americani e dei britannici, i quali la “ trattano”, la studiano, la creano e la esaltano come se fosse proprio “ roba loro” . Compresi i flussi che arrivano e arriveranno dal Far East e dall’ Africa .
Spazio per gli altri, beh, io proprio non ce lo vedo. O molto poco. E ciò mi ha creato non poca depressione.
Bravi, sono bravi, più che bravi, niente da dire.
L’industria del turismo “ pesa” oggi – mediamente – per il 9% del PIL mondiale. Ed è capace di attivare ogni anno , man mano che i flussi aumentano – nell’ arco del prossimo quinquennio saranno decine di milioni – centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
Italiani presenti a Berlino, esattamente 25 .Tolti alcuni che italiani sono , ma lavorano all’ estero. Tolti alcuni che sono “ operator”, gli altri appartenevano alla sfera della consulenza o dei servizi.
Che tristezza.
Cosa si è detto, a Berlino? Sulla lodging industry, di tutto e di più, nelle parole dei Presidenti e degli Amministratori Delegati delle più importanti realtà della hotellerie mondiale. ( Segue)
Nella foto, l’ Hotel InterContinental, sede dell’ IHIF